3. Piazza di Pietra
Piazza di Pietra
Tempo di lettura: 4 minutI
Autrici e autori: Lucrezia Di Marzio, Riccardo Fabbri, Carolina Gloria, Renzo Llanos, Bianca Maini, Àngel Nieto Garcia, Sofia Paesano, Zahra Rezaie,Vittoria Sperindè, Francesca Tuba, Andrea Leticia Uzho Jurato
Piazza di pietra, il cui toponimo di origine medievo-rinascimentale deriva dalla presenza fisica delle rovine dell’Hadrianeum, tempio romano classico fatto costruire dall’imperatore Antonino Pio in onore di suo padre Adriano nel 140 d.C. circa, si è configurata come tale durante i secoli in modo prettamente spontaneo, costituendosi inizialmente come uno slargo tra le attuali via Pastini, via dei Bergamaschi e di Pietra. La sua conformazione allungata e fortemente rettangolare infatti, con una grande sproporzione tra lato lungo e corto (si parla di circa 3 a1), difficilmente risulta compatibile con le caratteristiche di monumentalità e visibilità che una piazza “progettata” avrebbe altresì vantato. Il grande colonnato corinzio della peristasi, l’unico supersite -assieme al muro nord della cella- ai continui interventi secolari di modificazione che ne hanno alterato irrimediabilmente l’aspetto, risulta difficilmente enfatizzato dalla geometria irregolare della piazza, che predilige a differenza una lettura in senso est-ovest.
Durante il corso della sua storia la piazza cambiò numerose volte aspetto e configurazione spaziale: se nell’epoca della Roma degli imperatori adottivi la sua superficie era parte integrante del sistema del portico esterno al Tempio (che correva dal podio fino all’attuale imbocco di via dei Bergamaschi), già in età tardo-antica esso fu pedissequamente spoliato per ricavarne materiale di riuso; nel corso del Medioevo vennero erette le fabbriche residenziali che ancora oggi ne cingono il perimetro settentrionale e orientale. Dalle carte quattro e cinquecentesche è possibile identificare la presenza di una pieve, conosciuta come chiesa di Santo Stefano del Trullo, demolita a metà del Seicento in occasione di un intervento di riqualificazione funzionale della piazza voluto da papa Alessandro VII Chigi. Il progetto dei Chigi estendeva l’azione anche all’interno della superficie del Tempio di Adriano e prevedeva lo smantellamento di una serie di caseggiati residenziali, eretti a ridosso del colonnato romano, al fine di liberare la piazza dalle superfetazioni medievali e renderla consona all’allora gusto barocco verso il quale il pontefice voleva volgere l’estetica della città.
La forma completa, la stessa con la quale la piazza si presenta tutt’ora, venne ottenuta all’inizio del Seicento con la costruzione del palazzo nobiliare dei Ferrini (successivamente ceduto ai Cini) che definitivamente concluse il perimetro occidentale verso piazza della Rotonda.
BIBLIOGRAFIA
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Cacciotti Beatrice, The Temple of Hadrian Antiquarian research and iconographic documentation from the sixteenth to the eighteenth century In R. Novelli (a cura di), 2005, Hadrianeum, Camera di Commercio Industria e Artigianato di Roma, Roma, pp. 174-201
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SITOGRAFIA
Geoportale cartografico: geoportale.cittàmetropolitanaroma.it consultato in novembre/dicembre 2021