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6. Palazzo Giannini
Piazza Capranica, 95

Tempo di lettura: 4 minutI

Autrici: Natalia Di Profio, Sara Battel, Emanuela Brandizzi

Il palazzo si identifica con l’edilizia civile settecentesca romana che vede un insieme di unità abitative unifamiliari indipendenti tra di loro e sovrapposte verticalmente in unico edificio che presenta una serie di spazi di comunicazione (scala, ingresso, cortile, lavatoi). La costruzione è un esempio calzante del processo di evoluzione delle tipologie residenziali “borghesi” e quindi dei profondi cambiamenti della struttura urbana. Il palazzo, un vero e proprio esempio di un “grattacielo settecentesco”, denominato anche “Casa o Palazzo Giannini” dal suo proprietario Carlo Giannini, provvisore dei libri papali, nonché editore, libraio e mercante, venne costruito nel 1744-1746 dall’architetto Alessandro Dori.  Nel 1741 Carlo Giannini risultò essere in possesso di tre botteghe con stanze soprastanti poste tra Piazza Capranica e il vicolo che conduceva alla Maddalena e nel 1744 ottenne la concessione dal papa Benedetto XIV per la costruzione di un “casamento”. Giannini incontrò difficoltà da parte del signor Testori che avrebbe dovuto, in vigore della bolla papale, cedere la sua proprietà a quest’ultimo. Le vicende si conclusero con un nuovo accordo: Giannini dovette rinunciare sia alla proprietà del signor Testori che all’occlusione del vicolo che conduceva alla Maddalena che in seguito fu chiuso da un cancello, di cui sia Giannini che Testori, possedevano la chiave. Nell’agosto del 1744 Giannini ottenne due licenze dai Maestri delle Strade per poter occupare e costruire nuovi muri che facevano da recinto ai tre lati delle botteghe preesistenti di sua proprietà.

Nello stesso anno Nolli effettuò il rilevamento della piazza in vista della preparazione della sua pianta documentando così la realtà topografica prima dell’erezione dell’attuale edificio.

Dalla fine del 1744 fino al 1746 i lavori proseguirono senza ulteriori problematiche e dell’organizzazione interna del cantiere non esiste una documentazione estesa.

La facciata del Palazzo Giannini rivela dirette analogie con i disegni preparati per la Biblioteca Marucelliana di Firenze, costruita e progettata sempre da Alessandro Dori. La facciata, posta sulla piccola piazza Capranica, si presenta con sei piani e un attico dove tutto il sistema costruttivo è racchiuso da lesene. I piani si sovrappongono in un ordine gerarchico sottolineato dalla decrescente rilevanza delle cornici delle bucature. Al sobrio prospetto su Piazza Capranica si contrappone il nudo prospetto sul vicolo verso la Maddalena. Come il limitrofo Palazzo del Cinque, il Palazzo Giannini venne originariamente concepito come edificio per ospitare la famiglia del proprietario e una serie di abitazioni di alto livello offerte in locazione.

BIBLIOGRAFIA

BEVILACQUA MARIO, 1989, L’architettura da Clemente XI a Benedetto XIV. Pluralità di tendenze - Studi sul Settecento romano, vol.5, Bonsignori Editore, Roma

 

A cura di Vittoria Castiglione

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