4. Banco di Santo Spirito
Via dei Banchi Nuovi, 7
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L’edificio, che preesisteva, fu convertito da Giulio II a sede della Zecca Pontificia dopo la riforma monetaria del 1504. Il fabbricato sembrerebbe essere stato adattato alla nuova funzione da Bramante. La Zecca rimase qui fino al 1541 quando fu trasferita presso S. Lucia in Gonfalone e l’edificio prese dunque il nome di Zecca Vecchia.
L’attuale facciata venne probabilmente iniziata da Giulio Medici sotto il pontificato di Leone X prima del 1521. Si tratta di un’opera di Antonio da Sangallo il Giovane, nella cui biografia Vasari ricorda che:
«fece ... in Banchi la facciata della Zecca vecchia di Roma, di bellissimo garbo in quello angolo girato in tondo; che è tenuto difficile e cosa miracolosa; et in quello mise l’arme del Papa».
Il progetto che anticipa soluzioni largamente impiegate nell’architettura barocca è lievemente concavo e con tale accorgimento l’architetto ha dato maggior respiro alla fabbrica che ha in basso una zona bugnata dove si aprono la porta leggermente rettangolare e due finestre. Sopra, la facciata è spartita da quattro paraste, appoggiate su piedistalli, che inquadrano al centro un arco ove erano un grande stemma di Clemente VII appeso ad una testa di leone e, sotto, due stemmi più piccoli, a destra del cardinal Francesco Armellini de’ Medici e, a sinistra, del Popolo Romano.
BIBLIOGRAFIA
PIETRANGELI CARLO, 1979, Guide rionali di Roma. Ponte parte III, FRATELLI PALOMBI EDITORI, ROMA